Claudio Detto si forma con lo studio dei grandi maestri
VisualizzaClaudio Detto si forma con lo studio dei grandi maestri del Novecento, che osserva, studia, ammira, riservando però alla sua personale visione del mondo e dell’arte l’indagine definitiva e profonda. Geometrie e libertà espressiva si fondono mirabilmente e il suo stile dinamico, potentemente cromatico crea forme e volumi sfaldati nella luce, nei toni contrastati e sovrapposti. Una pittura che scaturisce dall’anima, senza ripensamenti, diretta e coinvolgente che gli ha permesso di creare un suo alfabeto e linguaggio espressivo personale, indipendente e istintivo, lasciando al suo senso del colore ed alla sua gestualità il compito di raccontare emozioni. Il segno volutamente casuale, profondo, graffiato crea percorsi visivi e trasparenze prospettiche complesse, una ricerca dell'essenza esistenziale che si fa cromia e vibrazione. Molte le pubblicazioni specialistiche che ne testimoniano il lavoro e la ricerca sperimentale, nonchè i riconoscimenti artistici per una passione che diventa stato d'animo e racconto.
Dr. Guido Folco - Direttore Museo MIIT Torino
Recensione dell`opera Time Trip
VisualizzaNell'opera "Time trip" dell'artista Claudio Detto, ci troviamo difronte ad una composizione astratta che ci trasporta in un viaggio avventuroso attraverso il tempo e lo spazio. Con una tavolozza di colori dominata dalle tonalità vibranti, l'artista ci invita a immergerci in una esperienza visiva ricca di mistero e suggestione. Le linee rette e trasversali che attraversano il dipinto sembrano essere dei punti focali che guidano lo sguardo dello spettatore attraverso la tela, come se fossero traiettorie che conducono in un viaggio oltre i confini della percezione ordinaria. Queste linee aggiungono una sensazione di movimento e dinamismo all'opera, suggerendo un flusso costante di tempo e cambiamento. Ciò che rende l'opera così affascinante è la sua capacità di trasportare lo spettatore in un'esperienza sensoriale e concettuale che va al di là delle convenzioni della realtà quotidiana.
Dr. Sandro Serradifalco - direttore Effetto Arte
Lirica sensibilità
VisualizzaEcheggia nell'operato di Claudio Detto il forte legame nei confronti della pittura di tradizione. Il suo impegno stilistico, supportato da una grande passione, conduce l'artista verso essenzialità compositive capaci di distinguersi per l'immediatezza del gesto pittorico. L'elevazione del colore, come elemento portante della dialettica pittorica, sembra essere l'aspetto distintivo dell'artista. In questi elaborati l'attenzione viene carpita dai contrasti tonali, ora velati nella dimensione tono su tono, altrove invece esplosivi e caleidoscopici quando l'artista incentra il focus nella rappresentazione dell'alba o di un tramonto. Con Detto ci riappropiamo del piacere di valutare un dipinto senza la necessità di carpirne velate allusioni. La sua è una dialettica spontanea, sincera, fortemente intrisa da lirica sensibilità.
Sandro Serradifalco
Direttore di Art Now
L`infinito nella rappresentazione di una parte del paesaggio
VisualizzaLa pittura di Claudio Detto si distende sulla prospettiva senza fine o tende a limitare l'effetto della vastità per accentuare il piacere della intima scoperta della bellezza. Atmosfera immersa in una luce da tramonto, immobile, con il particolare di tronchi di albero come sospesi nella luminosità del tempo. Tratti di paesaggio strappati alla dissolutezza della edilizia periferica, una situazione nella quale la Natura, quella vera e spontanea, sembra essere uscita di scena cedendo il passo a un mondo diluito in uno spazio pieno di segni e indistintamente trasformato in un ordine allineato alle esigenze umane. Claudio Detto dipinge intenzioni e sensazioni, reclama attenzione per non disperdere valori, dipinge la Natura nel suo modo preferito: ampiezza del particolare che riempie la tela in una poesia dello spazio. Una pittura dalle pennellate calobrate, dove serve la luce intensa che si accompagan a colori caldi e screziati che rendono i cieli mutevoli nell'agitarsi delle nuvole al tramonto
Immagini sensoriali raffigurate in lucidi intagli di colore che aprono al dinamismo, all`avventura che si trasforma in una ritmica tensione di energia
VisualizzaImmagini sensoriali raffigurate in lucidi intagli di colore che aprono al dinamismo, all'avventura che si trasforma in una ritmica tensione di energia. Claudio Detto si esprime in azioni suggestive vivificate nelle fantasie del nostro tempo, una pittura fatta di segni e di luci, di suoni e di cunei, costruzione di panorami, dove l'umanità tenta di smarrirsi per non affrontare il mesto ritorno alla realtà. Per l'artista è un messaggio. Proviene da quel luogo profondo dove materia, colore e disegno si uniscono per il piacere di essere visti e diventare arte. Ed è il colore a condurre le danze. Una vasta gamma cromatica costituita da rossi tizianeschi, gialli fondali, colori scuri dinamici che vibrano su tutta la tela. Immagini percebibili che a secondo della loro posizione nello spazio possono rivelarsi forme infinite. Ed è l'osservatore deptato a fantasticare per dimenticare, almeno per un momento, il peso di vivere in terra.
Dr. Giorgio Falossi
Critica all`opera "Spiragli"
VisualizzaL'opera, in pieno concerto agli stilemi dell'impressionista astratto, si distende nella superficie generata dal colore e spezzata dal rettangolo che invade lo spazio di razionalità, ordine, per ristabilire uno spiraglio, un varco al cambiamento, come suggerisce il titolo. Il colore nero della figura geometrica allude alle potenzialità
creative del subconscio, alle profondità dell'essere messe in moto dalla volontà di rinascita.
La tua visione diventa più chiara solo quando guardi dentro il tuo cuore
Visualizza“La tua visione diventa più chiara
solo quando guardi dentro al tuo cuore.
Chi guarda fuori, sogna.
Chi guarda dentro, si sveglia.”
L’incontro con l’artista Claudio Detto è un’esperienza indubbiamente piacevole sia dal punto di vista artistico che da quello squisitamente umano. Il suo percorso espressivo si snoda lungo un tracciato creativo che ha preso grande vigore negli ultimi anni, durante i quali ha fatto fruttare i sui studi e le ricerche tra le più belle pagine della storia dell’arte.
Claudio Detto si esprime attraverso una pittura aniconica che si ispira e prende spunto principalmente dalle proprie profonde emozioni, trasformandole in forme e colori. Il percorso espressivo mostra e dimostra, in modo molto evidente e piacevole, come la costante ricerca e sperimentazione viaggi a pari passo con una crescita qualitativa molto interessante. Lo spessore culturale dell’artista coincide con la ricerca di un linguaggio pittorico in evoluzione che consente all’attento osservatore di poterne apprezzare anche il ritmo creativo. Ogni opera dell’artista non è dunque un esercizio estetico e stilistico perché sotto ogni strato di colore, ogni pennellata, si cela l’anima sensibile di Claudio, oltre l’opera infatti, possiamo ritrovare la storia di un uomo che oggi ha scelto di scavare nella profondità di sé stesso per comunicare al mondo le proprie sensazioni ed emozioni. La sperimentazione tecnica è affidata all’uso dei colori ad olio, agli acrilici e talvolta, in modo straordinariamente interessante, alla materia, aprendo cosi nuovi varchi espressivi e informali.
La stratificazione cromatica di Claudio Detto, danza sulla tela creando opere pittoriche in cui contrasti e armonie si fondono tra loro creando dialoghi poetici da assaporare con attenzione nel silenzio, stimolando quella sensibilità che caratterizza l’unicità di ognuno di noi.
La lirica pittorica astratta, ci ha insegnato Georges Mathieu , la si può dividere in due macro categorie espressive, quella classica e quella strutturale, nella quale il significato a base di segni è preponderante. Il “gesto” pittorico rientra nella sveltezza esecutiva e necessita uno straniamento creativo legato ad uno stato meditativo cosciente che potrebbe aprire a nuove interpretazioni di lettura delle opere anche nel rapporto tra immanenza e trascendenza. È dopo tutto un dato di fatto che da tempo la ricerca di un “segno” del tutto sprovvisto di un significato concettuale esplicito e avulso da ogni ipotetica figurazione naturalistica o qualsivoglia simbolica, sia alla base di nuove accattivanti creazioni artistiche proprio come dimostrato dalle opere di Claudio Detto.
La pittura dell’artista rivela, se studiata con attenzione, un archetipo attraverso il quale si scorge con estremo piacere una continuità espressiva particolarmente coerente e riconoscibile. “La tua visione diventa più chiara solo quando guardi dentro al tuo cuore. - scrisse Carl Jung - Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia.”
La più recente evoluzione creativa del pittore, l’ha indotto a realizzare opere che sono state protagoniste in alcune mostre internazionali, una premessa che conferma un percorso espressivo particolarmente dinamico che può aprire la strada ad un futuro museale e all’ingresso nel mondo del mercato dell’arte che conta.
Le opere dell’artista rientrano di diritto in quell’equilibrio costante e precario che caratterizza il genere umano, dal fascino indiscusso del “caos”, l’abbattimento, come senso di estrema libertà, di ogni regola accademica,e la necessità dell’ordine e del controllo del risultato finale. Abbiamo così imparato che “in ogni caos c’è un cosmo e in ogni disordine un ordine segreto. Le opere di Claudio Detto contengono tutto ciò, esprimono il dialogo e i contrasti tra colori, forme e materia come metafora dell’animo umano di ognuno di noi e proprio per questo motivo ogni opera riflette la profondità e la spiccata e naturale sensibilità dell’autore, un uomo e artista che val la pena di conoscere e sostenere.
Alberto Moioli (critico d’arte e scrittore)
L`imprenditore che ritrova l`indole artistica - introduzione all`intervista del 17.07.2021
VisualizzaL’imprenditore che ritrova l’indole artistica- introduzione all’intervista del 17.07.2021
Il percorso di vita dei creativi molto spesso tende ad allontanarsi dalla naturale inclinazione verso l’arte, forse perché è necessario compiere un percorso emotivo e di crescita interiore prima di giungere alla consapevolezza delle proprie sensazioni e poi di poterle esprimere, o forse semplicemente perché la contingenza rende prioritarie altre vie che tendono a lasciar prevalere la parte logica e razionale su quella emozionale. Claudio Detto scopre fin da giovanissimo la sua vena artistica, coltivata prima con il disegno e successivamente con la pittura a olio lasciandosi ispirare dalle opere dei grandi maestri del Novecento e in particolare da Morandi, Modigliani e De Chirico, successivamente però accantona la sua grande passione per seguire il percorso professionale che lo ha condotto a diventare dirigente d’azienda e poi ad aprire una sua società diventando di fatto imprenditore a tempo pieno. Tuttavia non dimentica il suo amore giovanile per l’arte e dopo molti anni, quando decide di vendere la sua fiorente società, riprende in mano i pennelli e ricomincia a dare sfogo a quella creatività rimasta in silenzio troppo a lungo. Come spesso accade è proprio in virtù della rinuncia alla manifestazione espressiva che poi, una volta che le si dà di nuovo spazio essa fuoriesce in maniera irresistibile e carica di tutte quelle emozioni trattenute nel percorso precedente. In un primo momento si misura con differenti stili e linguaggi pittorici per seguire il suo desiderio di sperimentazione, ha infatti approcciato il Cubismo, il Neoplasticismo e a tratti anche l’Espressionismo e l’Impressionismo, ma trova la sua dimensione, quella più affine alla propria indole e alla propria dimensione creativa, nell’Espressionismo Astratto, o Arte Informale, grazie a cui può lasciar fluire liberamente sensazioni e riflessioni. Le sue opere sono suggestive, meditative e serene ma al tempo stesso anche coinvolgenti proprio in virtù di quell’apparente caos dentro cui ricercare un ordine, o forse è proprio la non forma a infondere la sensazione di essere all’interno di un ordine differente eppure rassicurante; le tonalità scelte da Claudio Detto sono accostate secondo una perfetta armonia cromatica, come se il colore fosse la base e l’essenza stessa della realtà osservata con lo sguardo e rielaborata dall’interiorità, perché in fondo, sembra dire l’artista, la vita è tutta una questione di emozione, di come ciascun individuo percepisce gli eventi o ciò che vede e che poi reinterpreta sulla base del proprio sentire. È esattamente grazie a questa libertà di decifrazione del suo messaggio espressivo, la facoltà che Detto lascia all’osservatore di assorbire e dare un proprio significato a ciò che l’opera trasmette, a rendere le sue tele incredibilmente coinvolgenti, come se ciascun osservatore ne divenisse in qualche modo parte integrante o protagonista. L’opera Astratto 28 con le sue tonalità chiare e sfumate sembra raccontare di un momento di gioia, di ricordi felici e luminosi, quelli dei giorni d’inizio estate, quando l’aria non è ancora troppo afosa e si può approfittare del calore del sole; il grattage, quasi sempre presente nelle tele di Claudio Detto, cerca di fissare i momenti salienti, quegli attimi più rilevanti che devono restare scolpiti nella memoria ed essere predominanti sulla sensazione ricevuta dall’insieme. In Circolo Polare invece la gamma cromatica appare più scura, più orientata alla riflessione e alla sensazione di silenzio che in quella parte del mondo probabilmente predomina; la geometricità tondeggiante che domina l’intera tela infonde nell’osservatore la sensazione di freddo che può essere interpretato anche come gelo dell’anima quando rinuncia a lasciarsi andare alle emozioni più calde e coinvolgenti. Ora però voglio lasciare spazio alla voce dell’artista e permettergli di raccontarsi al pubblico.
D.ssa Marta Lock (Critico d’arte)
Istintivo e determinato
VisualizzaIstintivo e determinato, le opere di Claudio Detto sono rappresentazioni colorate ed energiche di grande potenza comunicativa. L’abile artista emoziona attraverso la sua arte priva di vincoli di forma o composizione . Il pubblico liberamente ispirato percepisce la passione di Detto e il suo amore per l’arte e la pittura.
Salvo Nugnes (Curatore d’Arte)
L`esplosione coloristica rappresenta la sua ricerca
VisualizzaL' esplosione coloristica rappresenta la sua ricerca attraverso una tecnica di luminosi messaggi descrittivi. Le sue opere immortalano dimensioni dinamiche fatte di giuste proporzioni tra colore e segno, amalgamando la sua personale concezone stilistica con una gestualità cromatica che assolve ogni visione intuitiva del suo percorso inconscio. Opera premiata "Look me".
D.ssa Rosanna Chetta ( Critico d'arte e curatore di eventi)
Il colore interagisce con le emozioni umane; ad ogni colore è legato uno stato d`animo
Visualizza"Il colore interagisce con le emozioni umane; ad ogni colore è legato uno stato d'animo" (Anonimo)
Dopo un intenso perigrinare umano, artistico e spirituale, dopo aver visitato e studiato i grandi maestri della tradizione pittorica, con una articolare predilezione per il'900, dopo aver sperimentato ogni sorta di stile artistico, l'intrigante autore Claudio Detto trova nella pittura informale ed astratta la giusta veste per esprimere il proprio universo interiore.L'arte, infatti, come la vita, non deve essere soggetta a schemiprecompilati, limiti o gabbie, ma deve essere libera espressione dell'animo. Le opere di Claudio Detto,dunque,hanno il coraggio di dare voce al grido del vero Io, dell'essere e del mondo,che è stato soffocato da una globalizzazione sprsonalizzante ed omolognte. Le emozioni di gioia e di dolore, di luci e di ombre, grondanoil loro sangue ed il loro colore nel tempo " senza tempo" della Meridiana, dove lo sfondo aureo indica contemporaneamente la presenza di un quid divino nell'umano e di una umanizzazione nel divino. Così come la luce del sole accarezza il viso, coinvolgendo i sensi, alla stessa maniera la cromicitàdorata avvolge il rosso e il nero, lo yin e lo yang dell'esistenza. Il Mulino nero che continua a girare nell'inesorabile panta rei, indica tanto la resilienza dell'uomo, che non si arrende ad una vita effimera limitata da un tempo e da uno spazio finiti, quanto, appunto, come un mulino sull'acqua, l'essere umano potrebbe, se solo lo volesse, trarre continuamente a sè l'energia vitale del Bing Bang. Quest'ultimo è abilmente simboleggiato dai colori giallo e rosso, dalle loro varianti dal chiaro allo scuro e dal loro intrecciarsi e mischiarsi nell'arancione. Tale costruzione cromatica è caratteristica dell'arte di Claudio, mista alla unione di linee e svariate forme geometriche, assieme all'alternarsi di Bazart forme spesse, delineate o in comparizione, con altre più tenui, eteree, oniriche,in scomparsa, donando alle opere, con questo contrasto, quello che i latini chiamavano il motus: movimento ed emozione. Un'arte vivaacc che conduce il lettore-osservatore dall'astratto al concreto e viceversa, accogliendo ogni soffio del vento nel deserto (Vento nel deserto) o ciascuna singola goccia di pioggia nel cuore (Oggi piove). Le raffigurazioni astratte di Claudio Detto, dunque, a volte con spiragli e finestre come spiando da un buco della serratura, altre completamente in media res, rappresentano anche l'universo interiore, non tralasciando nessun dettaglio, cogliendone ogni singolo tassello: dai sogni (Dreams) ai ricordi, dalle visioni ai pensieri, dalle emozioni agli stati d'animo.
"Dare ad ogni emozione una personalità, ad ogni stato d'animo un'anima" (Fernando Pessoa)
Dott. Massimo Gherardini
Claudio Detto opera in chiave informale, questo pittore attua in modo assolutamente corretto una sua modalità compositiva poetica e le cui risultanze visive rivelano l’affrancamento definitivo dai vincoli dell’irriconoscibile.
VisualizzaClaudio Detto opera in chiave informale, questo pittore attua in modo assolutamente corretto una sua modalità compositiva poetica e le cui risultanze visive rivelano l’affrancamento definitivo dai vincoli dell’irriconoscibile. Quest’artista è capace di evocare forme e colori che attengono a una scelta linguistica fortemente enunciativa, una sorta di inquietudine, e persino di rabbia, che si intuisce nasca nel momento stesso in cui sceglie il colore, in cui decide come dipanarlo, allargarlo, sovrapporlo a macchie sulla tela.
Dott.ssa Mara Campaner ( Assoc. Culturale Sei l’Arte)
Non si può osservare un lavoro artistico senza considerare che un valido artista debba possedere una buona personalità, una profonda ricchezza spirituale e una certa professionalità nell`atto creativo: ammirando le opere di CLAUDIO DETTO, si rileva tutto.
VisualizzaNon si può osservare un lavoro artistico senza considerare che un valido artista debba possedere una buona personalità, una profonda ricchezza spirituale e una certa professionalità nell`atto creativo: ammirando le opere di CLAUDIO DETTO, si rileva tutto questo. Lui è un artista del nostro tempo e ci rappresenta in libertà con tonalità forti e vibranti, che si traducono come simboli di vitalità ed energia nella sua arte.
Il suo percorso e` segnato dall`influenza anche dei grandi maestri dell`informale, e così allora protagonisti assoluti dell`atto creativo del Maestro CLAUDIO DETTO divengono colore è luce, che si aprono nelle sue opere in un gesto vitale e libero. IL colore scandisce con tonalità importanti il ritmo delle opere del Maestro, in un`esplosione esuberante dove i pigmenti si sovrappongono e si alternano su più piani, in un coinvolgente gioco di dissoluzioni e di rimandi emozionali. Un Artista moderno dunque CLAUDIO DETTO, e grazie ad una solida esperienza di vita artistica e della conoscenza della tecnica pittorica consolidata da centinaia di creazioni di lavori Artistici, sa unire l`estemporaneita` dell`ispirazione ad una consapevolezza dei mezzi espressivi e delle potenzialità del colore, sempre studiato e mai causale, utilizzato per creare variopinte armonie. IL Maestro attraverso le sue opere rivela la sua naturale attrazione per l`informale con una gestualità influenzata dell`espressionismo astratto. Colore e segno dialogano sulla tela armonicamente in un susseguirsi di cesure e sovrapposizioni squillanti, che definiscono la stratificazione dei piani creativi, come avviene in uno spartito musicale. Danze segniche e cromatiche, anche nelle opere con stile più paesaggistico e figurativo, che diventano le caratteristiche della pittura di CLAUDIO DETTO portando l`osservatore alla conoscenza di nuove realtà visive, elaborando una sua grafia segnica con la quale esprime le sue EMOZIONI.
EMOZIONI che vanno oltre la tela. EMOZIONI che urlano con forza le loro verità. EMOZIONI che sconfiggono il buio delle tenebre e giungono alla luce e dunque all`infinito temporale. L`artista riesce a conquistare, attraverso la grande energia delle sue opere, lo sguardo di ogni osservatore, suscitando forti vibrazioni dell`animo rimanendo nei più intimi depositi della nostra memoria. L`eleganza cromatica del Maestro si rileva e si affianca alla grande raffinatezza con la quale traccia le forme di oggetti, paesaggi e scorci come in dolci melodie che dialogano con la delicatezza delle cromie utilizzate dall`artista. Cromie dai toni emozionali che fanno vibrare il cuore di chi le osserva in una ricerca espressiva costante che non cadrà mai nell`immobilismo ma capace di rendere sempre sul supporto emozioni vive e graffianti, evocando l`entusiasmo dell`intelletto.
PRESIDENTE Ass.Cult. VARAGGIO ART
Dr. Luigi Cerruti Varazze, 8 luglio 2020
il Comitato di Spoleto Arte ha visionato le opere proposte
VisualizzaBuon Pomeriggio gentile Sig. Claudio Detto,
il Comitato di Spoleto Arte ha visionato le opere proposte
ed è rimasto piacevolmente impressionato dalla sua filosofia artistica:
è notevole come non sia solo il prodotto finale ma l`intero processo di realizzazione
ad essere al centro di un rituale, che mira a scoprire il nesso che lega la materia all`immateriale,invogliando l`osservatore a trovare la chiave per aprire e decodificare i messaggi che sono racchiusi in queste sue creazioni.
L’Informale di Claudio Detto, tra occasioni perdute e l’importanza del tempo
VisualizzaL’Informale di Claudio Detto, tra occasioni perdute e l’importanza del tempo
La sensibilità artistica contemporanea si lega indissolubilmente a concetti che in passato sembravano non avere la rilevanza che emerge invece nella vita attuale, quel senso di esistenza fuggevole che non può non colpire l’autore di un’opera tanto quanto il fruitore, in un legame di condivisione profonda costituita dalle raggiunte consapevolezze dell’uno e del comprenderle nell’approccio all’arte dell’altro. L’artista di cui vi parlerò oggi si avvale della tecnica astratta per imprimere sulla tela emozioni nostalgiche e per evidenziare all’osservatore la transitorietà di un attimo.
L’Arte Informale nasce intorno agli anni Quaranta del Novecento come evoluzione, o forse sarebbe meglio dire riappropriazione emotiva, dei precedenti movimenti dell’Astrattismo Geometrico, del Minimalismo, del Suprematismo e del De Stijl nei quali l’atto puro del dipingere, spogliato di ogni moto interiore e inteso come studio, analisi, di una forma di cui si doveva ricercare l’equilibrio estetico anche in relazione all’ambiente circostante, aveva dominato la prima fase del distacco netto dalle correnti figurative precedenti. Quell’approccio rigido, distaccato, quasi scientifico giunse ben presto al risultato di perdere il contatto con il fruitore dell’opera che doveva, e voleva, avvicinarsi all’arte attraverso il fluire delle emozioni; fu proprio Vassilij Kandinsky, maestro dell’Astrattismo Lirico, ad aprire la strada al ritorno di un’espressività da cui il gesto pittorico non poteva più prescindere. Sulla scia delle linee guida anticipate da Kandisky nacque negli Stati Uniti la corrente dell’Espressionismo Astratto sotto il cui nome Jackson Pollock riunì una molteplicità di artisti diversi per stile espressivo e per approccio alla tela ma tutti uniti dalla volontà di affermare l’importanza delle sensazioni, dei moti interiori che dovevano raggiungere e avvolgere l’osservatore; il movimento si diffuse in Europa con il nome di Arte Informale che, pur facendo proprie le linee guida statunitensi aveva un approccio meno estremo, meno irruento, fortemente espressivo ma più misurato. Il colore divenne così il mezzo principale per narrare frangenti, sensazioni, ricordi e stati d’animo che non dovevano più essere trattenuti e tenuti a bada dalla mente, dalla razionalità, come era accaduto in precedenza, bensì dovevano essere liberati in maniera istintiva, a volte più irruenta altre più sussurrata o ancora più meditata. Il timore di essere divenuti incapaci di trasmettere e raccontare emozioni degli artisti che videro le devastazioni della Prima Guerra Mondiale, venne così oltrepassato e trasformato in esigenza di manifestare tutto ciò che non poteva restare dentro, perché in fondo l’essenza stessa dell’artista lo induce a comunicare, raccontare, esprimere attraverso l’atto pittorico, la propria sensibilità. Claudio Detto, artista lombardo che rinuncia per molti anni all’inclinazione verso la pittura, giunge all’Arte Informale dopo aver sperimentato altri stili pittorici più figurativi, quasi come se improvvisamente avesse sentito la necessità di liberarsi da ogni schema, ogni gabbia stilistica, ogni legame con un’immagine definita che sopprimeva in qualche modo il bisogno di svelare se stesso, di far sentire apertamente la propria voce che esce in maniera chiara dalle sue opere solo apparentemente ermetiche. Le sue tele sono equilibrate, quasi alla costante ricerca di un bilanciamento, tra la certezza che viene dal passato e la consapevolezza del presente che si consolida anche in virtù degli errori, della presa d’atto della perdita di un attimo che, suggerisce l’artista, non torna, non si ripresenta. In fondo la filosofia di Detto si inserisce perfettamente in un vivere contemporaneo in cui l’essere umano tende a sbagliare per fretta, per distrazione, per superficialità, salvo poi trovarsi a rimpiangere quel frangente che non è stato capaci di cogliere, quell’angolazione che non è riuscito a osservare e che ha determinato gli eventi successivi. Le tonalità scelte evocano il senso di nostalgia dell’artista, i marroncini e gli ocra delle basi attraversati dal nero e dal rosso dei segni, raccontano di una contrapposizione tra la certezza e la solidità del vivere quotidiano e l’improvviso che giunge a destabilizzare quella apparente tranquillità. L’opera L’Arco è particolarmente emblematica di questo concetto, perché l’oggetto accennato nel titolo simboleggia l’occasione mancata, la possibilità mai perseguita che avrebbe potuto proiettare la freccia, intesa come l’esistenza del protagonista di quell’attimo, verso un presente diverso, magari anche migliore di quello reale in cui ha rinunciato a correre il rischio. Nell’opera Oblò Claudio Detto approfondisce il percorso delle occasioni perdute, quella capacità di osservare tutto da un altro punto di vista e di prendere atto dell’erronea immobilità del passato che ha generato una realtà che in fondo spesso non soddisfa; ma lo sguardo dell’artista non è triste o negativo anzi, apre alla possibilità di cambiare atteggiamento, di scoprire un modo di pensare diverso che socchiude la porta a una modificazione, una trasformazione della condizione contingente che conduce a una realtà nuova, a quella speranza che emerge inequivocabilmente dall’opera Spiragli. Dunque colori terrosi quando manifesta la nostalgia e sottolinea l’importanza dello scorrere di un tempo che non può essere arrestato, e tonalità più vivaci e intense quando si sposta invece nel mondo più interiore, quello dei desideri, della vitalità di emozioni che avvolgono il profondo e fuoriescono sulla tela in modo più impulsivo, meno composto dell’attimo meditativo ma sempre misurate, mai tempestose o intemperanti. La tela Dreams pur essendo composta di toni freddi come il verde, il celeste e l’azzurro, tende a infondere nell’osservatore un senso di calore grazie a quelle pennellate contigue tra loro, intersecanti e rappresentanti i sogni che sembrano danzare sulla superficie del quadro in attesa di essere colti, di essere realizzati e trasformarsi in realtà; si sprigiona una solarità di base da questa opera, una fiducia che tutto può accadere e che ogni cosa apparentemente impensabile può diventare qualcosa di possibile. Così come in Carnaby, titolo ispirato dalla vivace ed eclettica via di Londra, i colori scelti narrano di un via vai di persone, di individui che si incrociano e a volte si incontrano, della moltitudine che attraversa le grandi città e che va a comporre, proprio in virtù dello scambio e della contaminazione culturale, un sottostrato più vitale, più eterogeneo e anche molto più aperto alle differenze, ai modi di essere e di vivere diversi eppure tutti in grado di convivere tra loro. Nel corso della sua carriera pittorica, tardivamente ritrovata, Claudio Detto ha partecipato a numerose mostre collettive e premi d’arte nazionali e internazionali, riscuotendo grande successo tra il pubblico e tra gli addetti ai lavori.
Comincia con una pittura figurativa, interrotta nel tempo per poi sperimentare anni dopo, una nuova ricerca che parte dalla figura e sfocia nel primitivismo, nell’arte contemporanea, nel sub-realismo, nell’imprendibile.
VisualizzaNel corso del tempo le sue opere astratte sono sempre più presenti e permeate da colori vivaci, tattili, altamente strutturati e il suo lavoro e la sua vita diventano come un`espressione del passaggio dall`oscurità alla luce….
Nel suo lavoro creativo preferisce stilizzare, trasformare l`immagine in un simbolo, semplificare il soggetto, sperimentare con la forma e il colore, con motivi e trame differenti, sempre alla ricerca di nuove fonti di ispirazione.
All’Artista non piace più colorare dentro le linee.
La sua tavolozza si compone man mano di colori puri, puliti nel suo design nella gamma di arancio, blu, rosso e ocra donando una buona luce e dimensione alle sue tele.
Questo cambio di rotta fornisce qualcosa di nuovo e originale che lo contraddistingue oggi e gli concede un carattere vitale e dinamico.
È interessato a svelare le implicazioni di formazioni strutturali e teoriche all`interno del processo pittorico, sfidando le aspettative dell`astrazione e rinunciando alle regole convenzionali della figurazione.
Incarnato da un`indagine empirica della struttura pittorica, dove i processi partono da gesti spontanei e si evolvono in sistemi elaborati e complessi in cui l`improvvisazione della forma e dello spazio e l`attenzione ai dettagli sono al centro di tutto.
Nel medesimo tempo, i suoi dipinti sono quasi privi di peso. La sua pittura conferisce vigore e originalità ad un`arte astratta brillante.
All’Artista piace lavorare da solo esplorando l`ignoto reagendo alle cose intorno, ascoltando frammenti di conversazioni, musica, ripetendo quell`angolazione acuta che ha intravisto con la coda dell`occhio.
Esplora diversi modi per comporre "scorciatoie" visiva di tutto ciò che vede e sente.
È attratto dalla natura, affascinato dalle sue trame, linee e forme: il semplice e il complesso.
Il suo linguaggio visivo nasce inizialmente da un coinvolgimento fisico spontaneo con il mezzo e la superficie combinato con simboli, ricordi e comportamenti appresi.
I segni imitano gli aspetti di una tranquilla esistenza sullo sfondo di una moderna società tecno-folle che ha un impatto sulla nostra vita quotidiana.
Ogni lavoro è un racconto di un momento nel tempo, di pensieri, di azioni e reazioni.
Dipinge le linee con forza, in un gesto crudo, in modo non premeditato. Sembrano fondersi in un unico insieme.
Le forme, anche le più semplici, nei loro colori sgargianti, sorgono e vengono trasposte sulla tela. La materia pittorica, ricca e abbondante, suscita una forte emozione.
L`espressione, nata dall`interno, si esteriorizza, è sospinta come un grido dal cuore, sul supporto.
Claudio dipinge così la vita che lo accompagna con simboli e messaggi nascosti, a volte sovrapposti l`uno sull`altro.
Gli echi della sua immaginazione sono penetrati nella tela attraverso i colori. In equilibrio, si è destreggiato tra luci e ombre. I suoi strumenti hanno circondato l`invisibile, e ha interpretato sensazioni senza tempo.
I colori impressi, come i sentimenti, e ora sono immortalati per sempre.
Sono rimasta molto colpita dai suoi lavori. Passione, colore, anima e comunicatività sono doti che le sue opere possiedono e che non è sempre facile da trovare, i miei complimenti..
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